giovedì 18 maggio 2017

Come difendere la nostra pelle dal passare del tempo

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La pelle del corpo, seppure meno esposta rispetto al viso ai fattori ambientali, è comunque destinata a manifestare perdita di elasticità e di compattezza e quindi rilassamento cutaneo. Il tempo infatti induce alterazioni a livello profondo, nel derma, dove si assiste ad una graduale degenerazione della matrice di sostegno e all'indebolimento dello speciale sistema di "ancoraggio" dell'epidermide al derma (giunzione dermo-epidermica). Questo fenomeno si accentua in relazione alla menopausa, quando comincia a mancare il supporto ormonale al trofismo cutaneo.
Per contrastare gli effetti del tempo e aiutare la pelle a mantenersi idratata, tonica ed elastica, bisogna intervenire su più livelli.
Le regole sono semplici:
  • bere almeno 2 litri d'acqua ogni giorno;
  • consumare almeno una volta a settimana cibi ricchi di acidi grassi Omega 3 (come sardine, sgombi e merluzzo) che rallentano l'invecchiamento cellulare;
  • ridurre formaggi grassi, carni rosse, caffè e alcolici che affaticano la digestione, influendo negativamente sul colorito e la luminosità della pelle;
  • praticare un'attività fisica aerobica almeno tre volte alla settimana;
  • smettere di fumare.
La graduale perdita di tono e l'azione inevitabile della gravità può essere combattuta anche grazie ad una serie di semplici esercizi che ci permettono di allenare la muscolatura del corpo più soggetta a rilassamento.
Ecco alcuni esempi:
  • SENO: mettersi seduta, congiungere i palmi delle mani all'altezza del seno ed esercitare una forte pressione per un minuto senza interrompersi. Ripetere 10-15 volte.
  • INTERNO COSCIA: sdraiata supina a terra, distendere le gambe e allungarle verso l'alto. In questa posizione divaricare e chiudere le gambe lentamente. Ripetere 15 volte.
  • INTERNO BRACCIA: in piedi, impugnare 2 bottigliette d'acqua da mezzo litro e distendere le braccia lateralmente, tenendo i palmi rivolti verso l'alto. Inspirando, porta le braccia distese verso l'alto. Espirando riporta le braccia in basso. Ripetere 10 volte. 



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giovedì 4 maggio 2017

La cellulite: tra patologia e inestetismo

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La cellulite colpisce il sesso femminile, non solo perchè nella donna il tessuto adiposo rappresenta mediamente il 20% del peso corporeo, contro il 15% dell'uomo, ma anche perchè è geneticamente programmata per svilupparsi con una conformazione "a pera" con prevalente distribuzione del grasso su fianchi, glutei e cosce. A questi fattori genetico-costituzionali si aggiungono quelli ormonali.
Gli estrogeni influenzano il metabolismo del tessuto adiposo favorendo il deposito sottocutaneo di grasso secondo la distribuzione tipicamente femminile. Inoltre inducono rilasciamento delle pareti dei vasi venosi e linfatici con perdita di tono e aumento della permeabilità capillare e conseguente fuoriuscita di liquidi nello spazio intercellulare.
Il progesterone, inducendo il riassorbimento di sodio e acqua da parte dei reni, causa un ulteriore accumulo di liquidi, che favorisce lo stato edematoso tipico della cellulite.
La trasformazione del tessuto adiposo da "normale" a "cellulitico" è indotta da molteplici alterazioni del microcircolo veno-linfatico che causano progressiva degenerazione degli adipociti e del tessuto connettivo circostante.
L'origine della cellulite è multifattoriale, ma non è direttamente correlata all'aumento del peso nel senso comune del termine, quanto alla variazione del rapporto tra massa magra e massa grassa a favore di quest'ultima. Anche donne con indice di massa corporea normale possono avere la cellulite: per combatterla non devono perdere peso, bensì ridurre il grasso in eccesso e favorire la microcircolazione con uno stile di vita sano ed un'alimentazione equilibrata.
La cellulite è un'alterazione del tessuto connettivo, che interessa, con vari stadi di gravità, il pennicolo adiposo sottocutaneo, in particolare su cosce e fianchi. 
E' caratterizzata da problemi a carico del microcircolo, ritenzione idrica e accumulo di lipidi che causano la formazione di noduli e fossette, l'abbassamento locale di temperatura, la fragilità capillare e l'aspetto poco elastico della cute.




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